Continuiamo a monitorare l’ingiustificata guerra portata avanti dalla Russia. Dopo la partecipazione alla manifestazione spontanea di martedì in Piazza Roma, un’ampia delegazione di iscritti si è recata domenica 27 febbraio ad Ancona per sostenere l’appello dell’Università per la Pace per far cessare la guerra e per l’adozione di nuove iniziative di Pace.
I cittadini di tutto il mondo, da Ancona a Berlino, da Milano a Parigi, si mobilitano in questi giorni con un unico obiettivo di Pace. La pace va costruita tutti i giorni ma quando c’è un’aggressione come in questi giorni, il popolo ha bisogno di difendersi e dobbiamo sostenerli. È necessario che sia la società civile sia chi ha ruoli di Governo induca a riaprire i negoziati, ad utilizzare la diplomazia e non le armi e le sanzioni verso la Russia che vengono adottate in questi giorni vanno proprio in questa direzione. Parallelamente alla costruzione di una cultura della Pace, occorre contemporaneamente sostenere i popoli oppressi.
Non possiamo guardare la guerra solo da lontano, il popolo ucraino sta vivendo nel terrore. Donne, bambini, intere famiglie separate che hanno bisogno di cibo, medicinali, indumenti. In queste ore molte realtà del territorio si stanno muovendo per far fronte a tutti i bisogni che purtroppo quotidianamente emergono.
Auspichiamo che l’Ordine del Giorno presentato in Consiglio comunale dalle forze di opposizione possa essere occasione di discussione per sostenere con convinzione qualsiasi misura a sostegno della Pace, qualsiasi iniziativa di supporto materiale al popolo ucraino e per aprire le porte della nostra città a coloro che fuggono dalla guerra.
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