Di appelli dai territori colpiti dall’alluvione, per lo più costituiti da piccoli Comuni, ce ne sono a decine. A partire dalla quantificazione complessiva dei danni dichiarati attraverso i moduli compilati da famiglie, attività economiche, province e comuni. La Regione Marche ha questi dati da lungo tempo ma non ci risulta li abbia resi pubblici. Una cifra sicuramente spaventosamente superiore ai 400 milioni stanziati dal Governo. Allarmante questo silenzio se, come crediamo, voglia nascondere oltre 2 miliardi di danni.
Comuni, cittadini e imprese abbandonati ad arrangiarsi con la burocrazia
A fronte di questa situazione certamente è indecente il trattamento riservato ai comuni, abbandonati a erogare, controllare e ancor prima interpretare le linee guida per destinare i famosi 5.000€ e i 20.000€ a famiglie e imprese come acconto sul ristoro spettante. Cifre sulle quali si sta facendo una grandissima confusione, tra spese ammissibili e non ammissibili. Indecente anche il trattamento riservato a cittadini e imprese colpite che non sanno quale copertura ci sarà del danno subito. Ricordiamo che mancano ancora i criteri di ripartizione di tutte le risorse stanziate, quindi non sappiamo se e quanto verrà destinato alla mitigazione del rischio con lavori che interessino il fiume e il bacino del Misa e del Nevola.
Ritardi e incertezze sui lavori di ripristino e ricostruzione
Senza sapere quale sia il danno complessivo, quando arriveranno le risorse per coprirlo e quali attività di messa in sicurezza dei territori saranno svolte, come si potrà ricominciare? Il fiume e gli argini, in alcuni tratti, sembrano delle tavole da biliardo, con il rischio che poi eventuali piene possano arrivare a grande velocità nei centri abitati e in particolare in centro a Senigallia.
A livello di infrastrutture idem, vi è grande incertezza: la passerella che doveva essere pronta ad aprile, chissà se a maggio sarà installata (dopo soli 8 mesi! Una passerella!). Per non parlare dei ponti Garibaldi, Vallone e tutti quelli che si incontrano andando verso Arcevia, lasciati a un destino incerto e sospeso così come le vasche di espansione, che non hanno ancora un cronoprogramma definito.
Olivetti non sta facendo da raccordo con i Comuni della vallata
Uno scenario catastrofico aggravato dalla sensazione di essere su una nave senza guida dove la Regione non si capisce sulla base di quali atti di programmazione si stia muovendo e Olivetti, in qualità di sindaco del comune capofila, non sta facendo alcun raccordo con la vallata e gli altri territori. Eppure ci sarebbe l’Unione dei Comuni sulla quale fare affidamento.
Dario Romano, Capogruppo comunale Partito Democratico
Andrea Storoni, Capogruppo Opposizione consiglio comunale Ostra
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