Ieri abbiamo partecipato alla manifestazione nazionale a Roma in Piazza del Popolo sabato 11 novembre “Per un futuro più giusto”. Tra i partecipanti, il segretario cittadino Massimo Barocci, la Segreteria del PD Marche Chantal Bomprezzi, il capogruppo del PD Dario Romano, la Consigliera comunale Margherita Angeletti, il segretario del Circolo PD Senigallia 3 Giovanni Margiotta, tanti scritti, ex amministratori e simpatizzanti.
La manifestazione ha visto la presenza di 50 mila partecipanti provenienti da tutta Italia, giunti a Roma con centinaia di pullman, 7 treni speciali, sopportando anche decine di ore di viaggio per raccogliersi attorno allo slogan “Per un futuro più giusto, L’alternativa c’è”.
Sul palco, tanti giovani impegnati in lotte fondamentali per il nostro futuro
Molti gli interventi di esponenti della società civile e delle associazioni.
Particolarmente apprezzati sono stati alcuni interventi: quello energico del Presidente del Partito Democratico Stefano Bonaccini, quello incantevole di Chiara Valerio, e dei giovani impegnati nella difesa del nostro sistema sanitario pubblico, nella lotta al cambiamento climatico, per una politica abitativa per gli studenti fuori sede.
Schlein detta la linea: ridurre le diseguaglianze, in concerto con i partiti di opposizione
La segretaria Schlein ha affrontato diverse tematiche, dalla manovra al fisco, dalla sanità al lavoro precario, evidenziando la necessità di cambiamenti significativi per migliorare la vita delle persone del Paese:
“Siamo in piazza per la giustizia sociale contro la precarietà e lo sfruttamento che sono favoriti dalle politiche di questo governo. Per dire basta alle discriminazioni contro le donne, contro le persone migranti, le persone Lgbtq+“.
“Basta con il governo che fa la guerra ai poveri. Possono travestirsi come vogliono ma la destra rimane sempre la stessa“.
“Siamo qui per rilanciare una battaglia fatta con le altre opposizioni per dire che in Italia serve il salario minimo legale. Il Governo non può più rinviare, deve dare una risposta a milioni di nuovi poveri”.
“Il premierato non esiste in nessun altro paese, scardina l’equilibrio tra i poteri dello Stato. Domani con questa riforma una persona decide la vita del Parlamento, cambia tutto. Smantella la repubblica parlamentare. Noi non ci stiamo, giù le mani dalle prerogative del Capo dello Stato. Dietro c’è una deriva plebiscitaria. Meloni non vuole governare, vuole comandare”.
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