Abbiamo appreso dal Resto del Carlino che l’assessora (anzi assessore, come preferisce essere chiamata) al bilancio Bizzarri si è dimessa dalla giunta Olivetti. Tutto questo a pochi giorni dalla variazione di bilancio e l’approvazione del dup. Dall’articolo si evince che secondo alcune indiscrezioni la Bizzarri avrebbe lasciato perché preferisce tornare a fare il tecnico a tempo pieno, in quanto l’impatto con la politica non sarebbe stato lo stesso che si aspettava.
Dopo Bresciani e Pucci, adesso Bizzarri: la grande fuga dall’amministrazione Olivetti
Se fosse confermato, dopo le dimissioni già di due consiglieri comunali, continua la grande fuga dall’amministrazione Olivetti. Un assessore che, dopo un inizio molto aggressivo, è stata completamente assente o quasi dal dibattito politico, come diversi suoi colleghi tra l’altro. Presenti alle inaugurazioni, ma assenti in Giunta e Consiglio. Tutto questo non serve a Senigallia.
Leggendo delle dimissioni dell’assessore Ilaria Bizzarri (in attesa di leggere cosa sia stato scritto nella sua lettera di dimissioni) e le dichiarazioni del sindaco Olivetti, siamo di fronte all’ennesima puntata di “Non sapevo di essere Sindaco/Assessore”.
Dipendenti comunali “lenti”: le critiche ingiuste di Bizzarri
L’assessore Bizzarri, infatti, sosterrebbe di non avere avuto aiuto dai dipendenti comunali, rei di essere “lenti”, e che il comune non è una azienda. Al di là delle critiche ingiuste sui dipendenti comunali, bisognerebbe ricordare all’assessore e al sindaco che la macchina organizzativa è stata voluta e plasmata così proprio dalla giunta Olivetti. Il Comune non è una azienda privata, esatto, non ha il fine di produrre profitti ma di offrire servizi e di essere di aiuto ai cittadini. Che un assessore si accorga di questo dopo tre anni di mandato, francamente, è desolante.
Esprimo solidarietà agli uffici comunali e ai nostri dipendenti, spesso in prima linea, con responsabilità importanti e lasciati quasi sempre soli da una regia politica e amministrativa che è stata completamente fallimentare finora e non ha esitato a scaricare le proprie responsabilità politiche su chi non aveva colpe, se non quella di svolgere il proprio lavoro. Il sindaco, invece di dichiararsi rammaricato, deve registrare il totale fallimento delle sue politiche organizzative e del personale della macchina comunale.
La grande fuga continua, siamo solo all’inizio.
Dario Romano, Capogruppo comunale Partito Democratico
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