Le case di edilizia popolare costruite negli anni '80: palazzi alti 6 o 7 piani abitate da centinaia di famiglie

Politiche abitative: ascoltiamo i bisogni dei cittadini, amministrazione Olivetti maldestra e superficiale

“Piuttosto che niente è meglio piuttosto” questo detto sembra incarnare perfettamente la gestione Olivetti & C., che opera sempre con un basso profilo. Mai che prenda una posizione chiara di fronte ai problemi della nostra comunità, mai a difendere i tanti cittadini che lottano per trovare un’abitazione in affitto di lungo periodo agevolata, divenuta una emergenza, come da tempo denunciamo.

Politiche abitative assenti dall’agenda Olivetti

Il progetto originario nell’ex area Mimose di proprietà comunale e acquisita dall’Erap prevedeva la realizzazione di 24 appartamenti in edilizia sociale e pubblica. Ricordiamo che la graduatoria delle domande valide di alloggi in edilizia sovvenzionata ammonta a 489, è un numero elevatissimo. Se a questo ci aggiungiamo le ulteriori richieste di cittadine e cittadini alle prese con la ricerca di alloggi che non rientrano nelle graduatorie, costretti a reperire immobili nel mercato libero a canoni elevatissimi, ci rendiamo conto come il diritto alla casa sia un diritto negato ad una parte sempre più ampia della nostra popolazione ma nell’agenda politica dell’amministrazione Olivetti non v’è traccia.

L'articolo sul Corriere Adriatico in cui si legge la notizia della decisione presa dalla Giunta Olivetti
La notizie sul Corriere Adriatico di lunedì 13 maggio

Accontentiamoci allora dei 18 alloggi piuttosto che niente, ma evitiamo false giustificazioni nel suo ridimensionamento quali la salvaguardia delle alberature. Diciamo piuttosto che non poteva fare altrimenti dal momento che gli accordi con l’Erap fortunatamente erano stati presi dalla precedente amministrazione di centro sinistra ed ora bloccare l’intervento avrebbe avuto conseguenze economiche pesanti. Assecondare le pressioni del comitato delle Saline contrari alla edificazione perché preoccupati per la creazione di un quartiere ghetto sarebbe stato un atto gravissimo.

Nessuna emarginazione si crea se la politica interviene con azioni di inclusione, partecipazione e sostegno.

Che cosa dovrebbe fare un’amministrazione attenta alle criticità abitative della sua città

Un’amministrazione attenta alle criticità abitative della sua città dovrebbe:

📌 mettere in atto politiche volte a regolamentare il fenomeno degli affitti brevi/turistici a vantaggio degli affitti di lungo periodo, ad esempio prevedendo ulteriori agevolazioni IMU per le seconde case rivolte a chi converte gli immobili da affitti turisti ad affitti di lungo periodo agevolato;
📌 recuperare il patrimonio abitativo esistente dismesso;
📌 costituire un sistema integrato regionale e locale per la realizzazione di immobili per l’edilizia residenziale pubblica
📌 promuovere strumenti finanziari con la partecipazione di soggetti pubblici e privati per la valorizzazione e l’incremento dell’offerta abitativa pubblica in locazione.

Infine, quante residenze a edilizia pubblica già ultimate attendono ancora l’assegnazione?
Aspettiamo che quando verranno assegnate l’ente dovrà intervenire con lavori di manutenzione straordinaria perché già ammalorate?

Occorrono politiche dell’abitare in grado di mettere al centro le persone, l’ambiente in cui vivono, gli spazi comuni, i servizi. Tuttavia, la triste realtà che viviamo a Senigallia, amministrata da Olivetti & C., è il rifiuto di vedere o l’incapacità di affrontare il grave disagio che molti concittadini stanno vivendo in tema di diritto alla casa.


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