Da medici e da pazienti, ci piacerebbe qualche volta uscire sulla stampa con notizie sulla sanità senigalliese e regionale confortanti e piene di speranza, soprattutto memori delle promesse roboanti del sindaco di Senigallia in campagna elettorale (“noi siamo il cambiamento” “la filiera tra comune e regione”) ed i continui sproloqui dell’assessore Saltamartini sui meravigliosi progressi della sanità regionale, che vede solo lui. Anche il dott. Salvi, persona degnissima ed esperta, messo a fianco del vice-questore nonché assessore, in qualità di tutor è praticamente scomparso. Purtroppo è sotto gli occhi di tutti il disastro della sanità, in particolare senigalliese, accanto a strepitosi impegni finanziari e strutturali nei bacini elettorali degli assessori Baldelli e Saltamartini. Oramai a Senigallia e non solo, i cittadini si sono rassegnati a rivolgersi al privato anche per prestazioni urgenti e per patologie serie. Anche il capogruppo FdI a Senigallia, il consigliere Liverani è rimasto impigliato nelle contorte maglie della prenotazione per esami urgenti, da lui denunciato sui media.
Prenotare un esame è quasi impossibile
Coloro che provano a seguire i percorsi istituzionali si trovano impigliati in una rete burocratica da cui non riescono a uscirne, se non a rischio di un esaurimento nervoso. Per fortuna i medici di famiglia, con enormi sacrifici, stanno cercando di alleviare le difficoltà dei loro pazienti, ma non si sa ancora fino a quanto reggeranno. Prenotare un esame o una visita è diventata spesso una impresa titanica, sentendosi poi rispondere “non ci sono posti fino a ….” o “le liste sono chiuse e riapriranno fra … mesi” o, nella migliore delle ipotesi, “c’è un posto la prossima settima a …. “ praticamente a 100 km di distanza.
E Olivetti? Latita o ripete ancora, dopo 4 anni: “È colpa di chi c’era prima”
In tutto questo il sindaco Olivetti, in campagna elettorale presidente del comitato per l’ospedale di Senigallia, è latitante, non compare più (ma come, era così attivo prima sulla sanità!!!) oppure ripete “è colpa di chi c’era prima” ritornello a cui si è affidato fin dal giorno dopo le elezioni, ma che ormai suona molto stantio tanto che neanche lui ci crede più.
Che dire poi dell’ultima scusa dell’assessore vice-questore che sulle liste di attesa ha detto che la responsabilità è della mancata programmazione del numero di medici da formare all’università, cercando di far ricadere implicitamente la responsabilità, di nuovo, sul centro sinistra. Peccato che si è scordato di dire che la carenza di personale sanitario è dovuto alla non programmazione per sopperire ai pensionamenti prevedibili (per l’età dei medici in servizio) è iniziata verso il 2018 – 2019.
Per fare chiarezza bisogna dire che per avere un medico specialista da assumere occorrono minimo 11 anni (6 di laurea e 5 di specializzazione, sempre ammesso di essere in regola), per cui la mancata programmazione riguarda gli anni tragici degli ultimi governi Berlusconi.
La salute, diritto fondamentale dei cittadini, è diventato un privilegio per ricchi
Fino a qui l’estrema destra al governo ha fatto danni enormi, tanto da chiedersi se dipendono solo da incapacità, o se è una cosa voluta per connivenza con il privato. In futuro ci aspettano periodi ancora più critici per le conseguenze dell’autonomia differenziata e per l’attivazione dal 2026 dei progetti finanziati con il PNRR per i quali non ci saranno né personale per gestirli, né fondi per finanziarli, considerato che il bilancio della sanità si prevede che scenderà ancora sotto al 6,5% del PIL.
Mala tempora currunt.
Dott. Rodolfo Piazzai, Consigliere comunale Partito Democratico
Dott. Margherita Angeletti, Vicepresidente del Consiglio Comunale Partito Democratico
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