Il palazzo dell'Ospedale Civile al centro e a sinistra il totem segnaletico

Servizi sanitari allo sfascio anche a Senigallia

Da medici e da pazienti, ci piacerebbe qualche volta uscire sulla stampa con notizie sulla sanità senigalliese e regionale confortanti e piene di speranza, soprattutto memori delle promesse roboanti del sindaco di Senigallia in campagna elettorale (“noi siamo il cambiamento” “la filiera tra comune e regione”) ed i continui sproloqui dell’assessore Saltamartini sui meravigliosi progressi della sanità regionale, che vede solo lui. Anche il dott. Salvi, persona degnissima ed esperta, messo a fianco del vice-questore nonché assessore, in qualità di tutor è praticamente scomparso. Purtroppo è sotto gli occhi di tutti il disastro della sanità, in particolare senigalliese, accanto a strepitosi impegni finanziari e strutturali nei bacini elettorali degli assessori Baldelli e Saltamartini. Oramai a Senigallia e non solo, i cittadini si sono rassegnati a rivolgersi al privato anche per prestazioni urgenti e per patologie serie. Anche il capogruppo FdI a Senigallia, il consigliere Liverani è rimasto impigliato nelle contorte maglie della prenotazione per esami urgenti, da lui denunciato sui media.

Titolo dell'articolo comparso sui giornali in cui Liverani racconta la sua brutta esperienza con il servizio sanitario offerto dalla Regione governata da 4 anni dal suo partito.

«Niente posto per una risonanza urgente Da 2 mesi aspetto che il Cup mi chiami»
Liverani (Fdl), presidente della commissione Bilancio, è andato da un privato. «Ho scritto a Saltamartini"

SENIGALLIA Sistema sanitario al collasso con esami che non si riescono nemmeno a preno-
tare. Non si tratta più di lunghe attese perché le visite non vengono proprio fissate: non c'è da aspettare, ma solamente da arrangiarsi. Questa è la grave situazione che si sta registran-
do. E capitato anche a Marcel - lo Liverani, consigliere comunale e presidente della commissione bilancio, nonché diri-
gentedi Fratelli d'Italia.
L'ospedale di Senigallia. Nel riquadro, Marcello Liverani
La testimonianza
«Ho avuto bisogno di effettuare una risonanza magnetica
urgente - racconta Liverani - ma non c'era posto. Mi sono sentito rispondere che mi avrebbero richiamato se si fosse liberato un posto ma il tempo passava e così ho deciso di andarla a fare privatamente.
Ho 66 anni e ho già avuto tre infarti quindi ho preferito non attendere - aggiunge -. Ho fatto bene perché sono passati due mesi e ancora sto aspettando che mi chiamino». La risonanza ha fatto emergere un problema serio che ha richiesto ulteriori approfondimenti.
«A 66 anni ho già avuto
3 infarti, non potevo attendere ancora: il sistema non funziona»
«Mi è stato diagnosticato un aneurisma aortico sottorenale
- prosegue il presidente della commissione bilancio - e il medico mi ha segnato da fare anche una Tac, senza e con contrasto, per approfondire ma è successa la stessa cosa: non c'è posto, la richiamiamo.
La chiamata la sto ancora aspettando e nell'attesa sono andato a farla privatamente».
Eppure, la sanità è gestita dalla
Regione di centrodestra. «Ho fatto le mie rimostranze all'assessore Saltamartini - aggiunge Liverani -, il quale mi ha detto che non può farci nulla perché manca il personale, un modo gentile per dire arran-
giati. Le cose non vanno, la situazione sanitaria è critica. Se manca il personale lo si cerca, pagandolo bene. Io sono riuscito a risolvere la situazione spendendo 212 euro per un esame e 150 per un altro ma sto ricevendo molte segnalazioni
da parte di anziani che rinunciano a farsi curare perché non se lo possono permette-
re». Spesso, infatti, c'è da scegliere se pagare le bollette, le tasse, fare spesa o eseguire un esame che potrebbe prevenire l'insorgenza di problemi di salute più gravi. Chi non riesce a permettersi tutto questo lascia indietro la salute, rassegnato per il fatto di non poter contare su un sistema sanitario pub-
blico. «La sanità è un diritto che deve essere garantito a tutti - ricorda Liverani -, non è giusto non riuscire a prenotare un esame urgente quando è il medico a prescriverlo. Si parla tanto di prevenzione ma, se non si riesce a fare un esame, la prevenzione va a farsi bene-dire». Il malcontento cresce sulla gestione della sanità anche all'interno del centrodestra per un sistema che mostra carenze evidenti.

Prenotare un esame è quasi impossibile

Coloro che provano a seguire i percorsi istituzionali si trovano impigliati in una rete burocratica da cui non riescono a uscirne, se non a rischio di un esaurimento nervoso. Per fortuna i medici di famiglia, con enormi sacrifici, stanno cercando di alleviare le difficoltà dei loro pazienti, ma non si sa ancora fino a quanto reggeranno. Prenotare un esame o una visita è diventata spesso una impresa titanica, sentendosi poi rispondere “non ci sono posti fino a ….” o “le liste sono chiuse e riapriranno fra … mesi” o, nella migliore delle ipotesi, “c’è un posto la prossima settima a …. “ praticamente a 100 km di distanza.

E Olivetti? Latita o ripete ancora, dopo 4 anni: “È colpa di chi c’era prima”

In tutto questo il sindaco Olivetti, in campagna elettorale presidente del comitato per l’ospedale di Senigallia, è latitante, non compare più (ma come, era così attivo prima sulla sanità!!!) oppure ripete “è colpa di chi c’era prima” ritornello a cui si è affidato fin dal giorno dopo le elezioni, ma che ormai suona molto stantio tanto che neanche lui ci crede più.

Che dire poi dell’ultima scusa dell’assessore vice-questore che sulle liste di attesa ha detto che la responsabilità è della mancata programmazione del numero di medici da formare all’università, cercando di far ricadere implicitamente la responsabilità, di nuovo, sul centro sinistra. Peccato che si è scordato di dire che la carenza di personale sanitario è dovuto alla non programmazione per sopperire ai pensionamenti prevedibili (per l’età dei medici in servizio) è iniziata verso il 2018 – 2019.

Per fare chiarezza bisogna dire che per avere un medico specialista da assumere occorrono minimo 11 anni (6 di laurea e 5 di specializzazione, sempre ammesso di essere in regola), per cui la mancata programmazione riguarda gli anni tragici degli ultimi governi Berlusconi.

La salute, diritto fondamentale dei cittadini, è diventato un privilegio per ricchi

Fino a qui l’estrema destra al governo ha fatto danni enormi, tanto da chiedersi se dipendono solo da incapacità, o se è una cosa voluta per connivenza con il privato. In futuro ci aspettano periodi ancora più critici per le conseguenze dell’autonomia differenziata e per l’attivazione dal 2026 dei progetti finanziati con il PNRR per i quali non ci saranno né personale per gestirli, né fondi per finanziarli, considerato che il bilancio della sanità si prevede che scenderà ancora sotto al 6,5% del PIL.
Mala tempora currunt.

Dott. Rodolfo Piazzai, Consigliere comunale Partito Democratico
Dott. Margherita Angeletti, Vicepresidente del Consiglio Comunale Partito Democratico


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