Ponte Garibaldi Senigallia

Conferenza dei Servizi su Ponte Garibaldi: se sicurezza e compatibilità paesaggistica sono inadeguati, Olivetti deve esprimere parere negativo

Dopo i dibattiti svolti in consiglio comunale e in consiglio regionale, mi sembra evidente che se la proposta progettuale del nuovo ponte Garibaldi dovesse restare quella attuale, il sindaco di Senigallia abbia il dovere di esprimere parere negativo alla Conferenza dei Servizi convocata per il prossimo 12 dicembre.

Naturalmente l’auspicio è che le interlocuzioni in corso tra la Regione Marche e la Soprintendenza portino a una radicale modifica di progetto sproporzionato e di dimensioni mostruose che ha suscitato tante critiche da parte di associazioni culturali, ambientaliste e singoli cittadini, fino al lancio di una petizione on line sul sito change.org che a oggi ha raccolto quasi 8500 firme. Ma se ciò non dovesse avvenire, l’Amministrazione comunale di Senigallia ha il dovere di mandare un messaggio chiaro alla Regione Marche, schierandosi dalla parte dei senigalliesi.

Ciò di cui abbiamo bisogno è un’opera che sia anzitutto in grado di garantire la sicurezza e, allo stesso tempo, risulti adeguata al contesto architettonico dove sorgerà. Se non si trova una soluzione funzionale e compatibile con entrambi questi aspetti, ribadisco che sarebbe meglio soprassedere, continuando a utilizzare strutture provvisorie, per poi riprogettare il ponte quando saranno state completate le vasche di espansione.

Il progetto del nuovo ponte: uno sfregio irreversibile di uno degli angoli più belli della nostra città

Questa situazione è stata prodotta dall’approccio superficiale avuto fin dall’inizio dalla giunta regionale, che ha portato addirittura lo stesso presidente Acquaroli a compiere una clamorosa gaffe, quando venne nel luglio del 2023 a Senigallia ad annunciare che ponte Garibaldi sarebbe stato ricostruito e riaperto entro maggio 2024. Questo approccio, è sotto gli occhi di tutti, è stato fonte di tanti errori e ritardi che hanno causato infiniti disagi ai residenti e alle attività economiche del centro storico. Ora però, e lo dico soprattutto al sindaco Olivetti, non possiamo permettere che a questi danni si sommi lo sfregio permanente e irreversibile di uno dei più bei angoli del nostro paesaggio urbano. Chi ama Senigallia non può permetterlo in alcun modo. E non c’è appartenenza politica che tenga.

Maurizio Mangialardi, vicepresidente del Consiglio Regionale delle Marche ed ex-sindaco di Senigallia


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