Il silenzio sulla vicenda dei consiglieri comunali Marcello Liverani e Davide Da Ros si è rotto: dopo un’intervista rilasciata dagli stessi consiglieri in cui non si è parlato di condanna ma solo di dissidi interni e di delusioni personali, ad esprimere un pensiero è la segreteria provinciale di Fratelli d’Italia, per voce del Coordinatore provinciale Carlo Ciccioli che esprime forte imbarazzo e ritiene quanto accaduto un episodio opaco. Ci aspettavamo un’indignazione più forte e una stigmatizzazione della condanna definitiva per diffamazione chiara e netta: la condizione dell’imbarazzo esprime una situazione di perplessità e di disagio temporanea così l’opacità fa pensare a qualcosa che con una passata di spugna si possa pulire. Peccato che la condanna, una condanna pesante per diffamazione a una donna, è definitiva e sarà per sempre sul curriculum dei consiglieri come un macigno, nonostante le passate di spugna dell’on. Ciccioli.
Purtroppo il silenzio non si è ancora rotto a livello comunale
Nessuno, dal sindaco Olivetti alle assessore, dai consiglieri di maggioranza agli assessori ha espresso una parola sulla condanna e sull’inopportuna e indegna presenza in giunta dei due consiglieri. Non abbiamo ancora sentito neanche una semplice parola di imbarazzo, nessuna espressione di sdegno, nessuna richiesta di dimissioni, nessuna condanna morale.
Nell’intervista rilasciata da Liverani e Da Ros si rivendica il sostegno politico al sindaco e si celebrano le gesta dei due consiglieri per il successo elettorale: è abbastanza chiaro che il sindaco Olivetti che, da avvocato, conosce perfettamente la gravità della condanna, sia probabilmente sotto ricatto politico e non si possa permettere di perdere una fetta di elettorato. Di sicuro non perderà voti ma, dopo questa vicenda, di sicuro perderà fiducia e trasparenza. Se è vero che esistono in Fratelli d’Italia e negli altri partiti di maggioranza precise regole etiche e di linea politica che tutti sono chiamati a rispettare (cit. Ciccioli), ci chiediamo qual è il codice etico vigente a Senigallia: lo chiediamo al sindaco Olivetti, ormai non più civico ma palesemente commissariato da Fratelli d’Italia. Chiediamo agli elettori e alle elettrici di Fratelli d’Italia se si riconoscono in questa etica e soprattutto, chiediamo alle cittadine e ai cittadini se questa è l’etica che si merita la nostra città.
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