L’allerta meteo del 4 agosto è stata l’occasione per fare un bilancio relativo alla situazione del territorio ad un anno dall’alluvione: il governo nazionale ha stralciato fondi PNRR dedicati, la Regione non ha ancora dato via all’attuazione delle opere più consistenti (ponti, vasche di espansione, rafforzamento strutturale degli argini) e non sembra intenzionata ad investire oltre, fatto salvo opere di straordinaria manutenzione dalla discutibile utilità.
Il Sindaco cosa sta facendo per proteggere Senigallia dal dissesto idrogeologico?
Al netto delle responsabilità di Stato e Regione, viene da chiedersi: il sindaco Olivetti cosa sta facendo per proteggere Senigallia dal dissesto idrogeologico? Chiarito che la salvaguardia del territorio non è tema di destra o di sinistra sul quale lucrare ai fini propagandistici, ci siamo subito messi a disposizione per aiutare nella gestione dell’emergenza, tramite proposte e suggerimenti. L’amministrazione purtroppo ha scelto di intraprendere la strada dell’isolamento, arroccandosi dentro gli uffici comunali. Il percorso scelto da Olivetti ha avuto un unico risultato: generare insicurezza, alimentando la sensazione di vivere in un territorio indifeso, abbandonato da istituzioni pietrificate dalla paura di assumersi delle responsabilità.
Non possiamo più gestire il territorio come fatto fino ad ora, tramite meri interventi ordinari e di mantenimento, perché la prossima alluvione non sarà fra 200 anni, ma potenzialmente domani. A livello Nazionale e Regionale non si sta facendo nulla per la prevenzione, fatto salvo interventi spot e promesse vane, a livello comunale invece tante potrebbero essere le azioni da mettere in campo, coinvolgendo cittadini, imprese, associazioni e altri comuni della vallata
Ecco le azioni che proponiamo di fare subito
- Intensificare il controllo del territorio. Difficile non accorgersi quanti campi siano privi di fossi, causando tracimazione di detriti sulle strade ad ogni pioggia; impianti fognari e di scolo occlusi o guasti; strade dissestate e facilmente soggette ad allagamento; fossi pubblici sottodimensionati o mal funzionanti.
- Censimento della popolazione nelle zone a rischio, con particolare attenzione ai soggetti fragili come anziani, malati, disabili.
- Implementazione del sistema di allerta e aggiornamento, attualmente inadeguato e poco pratico.
- Incentivare l’acquisto di paratie e altri sistemi di protezione tramite convenzioni e sgravi fiscali. Questi dispositivi sono spesso l’unica forma di protezione, in tanti casi hanno permesso di evitare danni ben peggiori. Su questo tema è stata votata all’unanimità una mozione in consiglio comunale, proposta dai gruppi PD, DAF, Vivi Senigallia, Vola Senigallia, a cui ancora l’amministrazione non ha dato seguito.
- Intensificare la collaborazione con i comuni di vallata. Ormai è chiaro che un Sindaco non può gestire in maniera isolata l’emergenza sul suo territorio. Il Comune di Senigallia dovrebbe farsi capofila di una nuova organizzazione di vallata, al fine di formare una struttura organizzativa atta ad affrontare situazioni complesse e difficili come quelle vissute.
- Riprendere in mano il Contratto di Fiume, non a parole, ma con fatti concreti. Anche in questo caso sarebbe auspicabile e non più rimandabile, che il Comune di Senigallia, come capofila, riprendesse il percorso di partecipazione per la cura del territorio, tramite incontri periodici di aggiornamento e attività concrete.
Queste sono solo alcune proposte, su cui si può discutere e dibattere, ma speriamo servano a stimolare un’ amministrazione che percepiamo assente, incapace di elaborare la realtà dei fatti e di reagire, facendosi finalmente carico della responsabilità che i cittadini gli hanno affidato. Ribadiamo ancora una volta la nostra volontà ad essere d’aiuto. Il tempo delle chiacchiere è finito, occorre trovare il coraggio di reagire perché Senigallia non è ancora alla frutta e si merita un’amministrazione che si prenda cura di lei.
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