Ieri, lunedì 23 gennaio, per l’ennesima volta Senigallia e i suoi cittadini hanno vissuto ore di ansia e terrore per la piena del fiume Misa.
Dall’alluvione del 15 settembre, i senigalliesi hanno dovuto affrontare di frequente questa situazione e i sentimenti dei cittadini di rassegnazione, esasperazione e rabbia sono naturali.
Come in tutte queste occasioni, puntuale anche nella giornata di oggi, martedì 24, l’intervento del Sindaco Olivetti che, con il suo solito disco rotto, dice “impossibile andare avanti così”, “non ce la facciamo più”, “siamo stanchi”. Sappiamo bene che non è facile governare la città di Senigallia in questa fase, ma non possiamo nemmeno accettare le parole di “rassegnazione” del sindaco, figura che dovrebbe chiedere con forza interventi immediati per la mitigazione del rischio.
Non possiamo sentire dal Sindaco, ma anche dall’Assessore regionale Aguzzi, che dobbiamo affidarci alle previsioni e sperare. Quello possono farlo i cittadini, non certo coloro che hanno l’onere e il potere di mettere fine a queste continue emergenze. Da oltre due anni, il Comune e la Regione sono governati dagli stessi partiti, che da alcuni mesi sono anche maggioranza di Governo, quindi hanno la possibilità di prendere qualsiasi tipo di iniziativa per risolvere il problema. Si continua a parlare, inoltre, di questi 400 milioni stanziati (200 + 200) ma non si sa ancora come verranno utilizzati, non sappiamo quale strategia organizzativa verrà adottata dal Comune e dalla Regione per mettere a terra queste risorse. Avete i soldi, avete il potere di prendere qualsiasi decisione, fatelo! Fate sapere a tutta la comunità cosa intendete fare. Non avete alibi e non cercate di trovarne; i problemi vanno affrontati, e subito!
Per la difficoltà della situazione, come Partito Democratico, sia a livello comunale che a livello regionale, abbiamo sempre avanzato idee e proposte costruttive per affrontare il problema, ma queste sono state sempre inascoltate.
Chiediamo al Sindaco, per l’ennesima volta, di ascoltarci e di smetterla di lamentarsi perché è la massima autorità cittadina, la città ha bisogno di una guida forte e, se continua a sentirsi inascoltato dai suoi alleati in Regione dimostrando la sua inefficacia nel ruolo, si dimetta.
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