Le recenti vicende seguite alla meravigliosa impresa olimpica della nazionale azzurra di volley nate dalle dichiarazioni profondamente razziste rivolte da Vannacci alla campionessa Paola Egonu e il triste epilogo dell’atto vandalico che ha deturpato il murales a lei dedicato hanno portato alla luce una realtà molto preoccupante per il futuro del nostro Paese per cui non basta più indignarsi. Non dobbiamo arrivare troppo indietro con la memoria, ricordando le esternazioni su presunte “sostituzioni etniche” (cit. ministro Lollobrigida) e sulla necessità di porvi rimedio per ristabilire un presunto concetto di nazionalità e di essere italiani che dovrebbe coincidere con quello di razza.
Ius soli: una battaglia necessaria
È sempre più urgente e necessario modificare l’attuale legge sulla cittadinanza riprendendo la battaglia per lo ius soli (acquisizione della cittadinanza italiana per il fatto di essere nati sul territorio italiano, in contrapposizione alla legge 91 del 1992 attualmente in vigore per cui si diventa cittadini italiani per us sanguinis) così come ribadito dalla nostra segretaria Elly Schlein con un appello chiaro e deciso:
Per noi chi nasce o cresce in Italia è italiana o italiano e continueremo a batterci per cambiare la legge.
Elly Schlein, 13 agosto 2024
Coabitazione, lingua, cultura, Costituzione: ecco cosa ci rende cittadini
Non è una questione di razza ma di cittadinanza, di appartenenza e di inclusione: discendiamo da una moltitudine di popoli e ciò che ci apparenta e che ci rende cittadini, oltre alla coabitazione, è la lingua, la cultura, la Costituzione. Un concetto di profonda universalità e inclusione, ben lontano dal concetto di razza che i Vannacci di turno sventolano in nome della loro bassa politica di propaganda.
Gruppo di lavoro Diritti Umani, Disuguaglianze e Salute
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