Il sindaco Olivetti ha sostenuto che i lavori fatti su quello che una volta era un fiume, ed ora è solo un canale artificiale, sono stati efficaci e che il Misa ha retto agli eventi atmosferici di questi giorni.
Nelle zone interne ha piovuto poco
In realtà gli argini riprofilati del Misa hanno retto probabilmente perché, per fortuna, non sono andati incontro a una vera onda di piena. Gli ingenti fenomeni atmosferici si sono sviluppati solo lungo la costa, Senigallia, Castelferretti, Baraccola, ecc.; nell’interno ha piovuto molto poco e quindi il fiume, i fiumi se contiamo anche il Nevola, hanno trasportato poca acqua e gli argini hanno subito poche sollecitazioni. Meglio così, possiamo tirare sospiro di sollievo; ma possiamo stare tranquilli?
Gli eventi climatici estremi si stanno verificando quasi una volta all’anno
Dicevano che un evento estremo come quello del 15 settembre 2022 ha un tempo di ritorno, ovvero una probabilità che si ripeta con la stessa intensità, di molte decine di anni, addirittura secoli.
Se andiamo a guardare cosa è successo in Romagna in questi giorni, si nota che l’intensità dei fenomeni meteorologici è stata la stessa, in alcune zone anche superiore, a quella che si è verificata nel maggio 2023 nelle stesse zone. Ovvero abbiamo avuto un tempo di ritorno di 16 mesi; altro che secoli!
Questo non capita solo in Romagna ma ovunque, e quindi anche da noi; abbiamo così la dimostrazione che interventi realmente efficaci sono estremamente urgenti.
Servono risposte scientifiche e tecniche. Serve responsabilità
Gestione del territorio agrario, vasche di espansione, rinaturalizzazione dei fiumi, prelievo di alberi morti e legname secco, delocalizzazione delle attività e delle abitazioni sono tutti interventi che qualsiasi amministrazione, a qualsiasi livello, deve affrontare con urgenza. Aggiungiamo che un’adeguata sorveglianza e allarme, informazione e formazione dei cittadini, sono parimenti indispensabili e urgenti.
Occuparsi degli aspetti idrogeologici del proprio territorio significa affrontarli dal punto di vista tecnico e scientifico, vuol dire assumersi delle responsabilità senza mettere la testa sotto la sabbia. È un problema complesso che si è complicato tantissimo con il collasso climatico che stiamo vivendo; servono risposte articolate, dettate dalla scienza.
Governare vuol dire anche assumersi la responsabilità e prendersi gli insulti
La destra che governa la città finora ha parlato alla pancia dei cittadini; a un problema complesso ha dato risposte semplici: riprofilazione del fiume ed escavo dell’alveo. Hanno avuto un effetto positivo sulla città (“erano decenni che non si vedeva il fiume così pulito”) ma non hanno alcun effetto positivo per la riduzione del rischio, anzi.
Il cantiere del polo scolastico Saline, per le ingenti piogge, si è allagato; nulla di preoccupante secondo il sindaco; per la nuova Marchetti, dice, sono state prese tutte le misure necessarie contro eventi meteorologici e alluvioni: canali di scolo, vasche di decantazione, ecc. Naturalmente tutti questi provvedimenti saranno previsti dal progetto esecutivo che avremo modo di leggere. Ci teniamo a verificarlo perché sarà un sito frequentato da centinaia di bambini, giovani e insegnanti, nonché da una quantità di auto nelle ore di punta.
Agli occhi della città, Olivetti e la sua amministrazione stanno inanellando una serie di scivoloni; vedi il tardivo intervento di apertura della grata del fosso Sant’Angelo poi tracimato, o la regolarità con cui si allagano e diventano impraticabili certe vie della città: Via Cilea, Via Ciucci, Via Rovereto, alcuni quartieri della Cesanella; ma si affrettano sempre a ribadire la loro mancanza di colpe. Probabilmente gli stessi scivoloni di chiunque abbia avuto l’onore di guidare la città. Sono sconfitte che dimostrano quanto sia difficile amministrare, soprattutto in fase di emergenza.
La cosa che lascia sconcertati è quel loro essersi presentati come il tutto nuovo, tutto bello, tutto giusto, tutto meglio, tutto da rifare; a differenza dei cretini, vecchi, radical chic che c’erano prima. Come se fossero sbucati da un mondo parallelo.
Poi nella vita quotidiana, fatta anche di allerte, si accorgono che monitorare, prevenire e intervenire tempestivamente è cosa molto difficile: si impreca, si suda e si prendono insulti, proprio come succedeva a quelli di prima. Se si fossero presentati con umiltà dicendo semplicemente “faremo il possibile” sarebbe stato più naturale digerirli, almeno umanamente, ma politicamente certamente no.
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