Abbiamo letto la nervosa e piccata risposta dell’assessore all’urbanistica Cameruccio al nostro capogruppo Romano in merito ai temi sollevati sulla pratica O.R.T.O. Verde e sulla sua attività in giunta. Dopo quattro anni, finalmente, un intervento del più importante assessorato della nostra città.
Nella risposta di Cameruccio impossibile intravedere una visione per il futuro della città
L’assessore Cameruccio presta più attenzione ai procedimenti amministrativi che, come sappiamo, non competono a lui, visto che gli uffici conoscono perfettamente l’iter procedurale che pratiche complesse debbono compiere, piuttosto che alla visione di città del futuro, ad oggi impossibile da scorgere. I cittadini si interrogano dell’evanescenza totale della visione urbanistica da parte di una giunta che è destinata a non lasciare nessun segno se non quello dell’ambiguità politica.
Di quanto è in ritardo l’amministrazione sui lavori di riqualificazione urbana del Palazzo Collegio Pio, ad esempio? Quei finanziamenti li perderemo? Se ne dovranno assumere la responsabilità di questa inadeguata progettualità.
La riorganizzazione del personale voluta da Olivetti è alla base dei problemi avuti dall’ufficio tecnico
Nel merito della pratica O.R.T.O Verde, nessuno ha mai messo in discussione i percorsi o i pareri degli enti preposti. La pratica in variante agli strumenti urbanistici impone una procedura specifica, disciplinata dal SUAP, strumento di semplificazione amministrativa di cui gli uffici se ne fanno carico con grande competenza e serietà, che anzi vanno ringraziati. L’assessore, invece fa scena muta e se avesse ascoltato in aula le parole dell’opposizione e del consigliere Romano, avrebbe capito che i problemi dell’ufficio tecnico citati, derivano dalla scellerata organizzazione del personale voluta da Olivetti (e anche da Cameruccio). Se l’assessore vivesse la città, si renderebbe conto di ciò che dicono da tempo professionisti e imprenditori di questo modello. Una organizzazione che espone i nostri dipendenti e funzionari, lasciati sempre più soli e ai quali viene trasferita tutta la responsabilità anche politica e non solo.
Di situazioni che rasentano il ridicolo, quindi, ve ne sono, ma non ci interessa controbattere alla nervosetta risposta dell’assessore, bensì sottolineare il modo in cui si è portato avanti il lavoro in questi quattro anni di assessore all’urbanistica. A partire dalle delibere sulle Colonie Ex Enel, diventate magicamente 90 miniappartamenti con una variante di giunta.
Concludiamo chiedendo a Cameruccio di svolgere il ruolo di assessore in maniera seria e con cognizione di causa, magari seguendo di più gli interventi rivolti alla collettività e al bene comune piuttosto che a pochi singoli.
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