Giovedì il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità il Consiglio Grande sul progetto del nuovo ponte Garibaldi.
Da quando, quest’estate, è stato possibile conoscere maggiori dettagli del ponte che progettato da ANAS, subito tra i cittadini, gli esperti, le associazioni, ambientaliste e paesaggistiche, sono sorte forti perplessità sull’impatto che la realizzazione avrebbe avuto e di conseguenza sono partite iniziative volte a contrastarne la realizzazione.
Sono stati organizzati incontri pubblici, petizione online (più di 9.000 firme raccolte), sono stati scritti decine di comunicati stampa, anche da tecnici qualificati; tutti chiedevano una radicale revisione del progetto, proponendo alternative, tra l’altro perfettamente realizzabili.
Un progetto che stravolge il nostro meraviglioso contesto urbano
È unanimemente riconosciuto che un ponte così come è stato pensato determinerebbe un danno irreparabile alla bella scenografia del centro della nostra città, l’intasamento del traffico, con tante auto, rumore e smog, lungo i Portici Ercolani, la realizzazione di tortuosi percorsi alternativi necessari ad evitare le ingombranti rampe, pregiudicherebbe la viabilità ciclopedonale di accesso alla vicina scuola, con la compromissione, in sostanza, della sicurezza globale. Il progetto stravolge un meraviglioso contesto urbano inserendo un ponte che sembra uno svincolo autostradale, tipico di un ambiente di periferia.
Quando la conferenza dei servizi ha esaminato e confermato il progetto, ignorando i moti di opinione sorti nella città, l’ultima possibilità rimasta era la richiesta, appunto, di un Consiglio Grande, al quale avrebbero dovuto partecipare progettisti, struttura commissariale, amministratori per confrontarsi con associazioni, organizzazioni e portatori di interesse.
La richiesta della convocazione di un Consiglio Grande sulla “Progettazione del nuovo Ponte Garibaldi con riferimento all’impatto dell’opera nel contesto urbano” è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale. Ringraziamo la maggioranza che alla fine ha accolto la nostra richiesta, proponendo tre emendamenti che anche la minoranza ha accolto.
Tempismo e partecipazione: due sfide da affrontare insieme
Ora si aprono due sfide di cui insieme a noi, visto il voto bipartisan, deve farsi carico anche la maggioranza e in particolare il Presidente del Consiglio Massimo Bello, cui spetta convocare la seduta.
La prima è senza dubbio quella dei tempi; nonostante, infatti, non ci siano dei termini legali entro i quali convocare il Consiglio Grande, è chiaro che non possiamo perdere tempo: se si vuole davvero costruire Ponte Garibaldi è opportuno che il Consiglio si svolga al più presto affinché chi di dovere possa accogliere le osservazioni della cittadinanza e tradurle in un nuovo progetto da rendere subito esecutivo.
La seconda sfida è quella della partecipazione: se è vero infatti che, da Statuto comunale, ex art.23, “il Consiglio Grande è il massimo organismo di partecipazione”, è anche vero che tale partecipazione va costruita: non abbiamo dubbi che le associazioni, organizzazioni sindacali e portatori di interesse non mancheranno, ma chi deve mettersi in ascolto di tali realtà non sia da meno. È fondamentale, infatti, che almeno di fronte a una richiesta di Consiglio Grande con voto unanime, il Commissario Acquaroli e il suo vice Babini si presentino per ascoltare quanti hanno interesse a raggiungere la soluzione migliore per il futuro Ponte Garibaldi.
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