Da qualche tempo, abbiamo avviato una serie di iniziative di ascolto e scambio con le comunità periferiche, con i sindacati, con portatori di interesse e con esperti delle dinamiche sociali ed economiche del territorio. Da questi incontri sta emergendo chiaramente un quadro economico e sociale preoccupante e molto distante da quello che la giunta comunale, concentrata principalmente sull’aspetto turistico, immobiliare e ricettivo, cerca di trasmettere. Secondo l’elaborazione delle statistiche della Camera di Commercio delle Marche, da diversi anni a Senigallia il numero delle imprese attive registra un calo superiore alla media regionale e dati maggiormente negativi rispetto alle vicine Pesaro e Fano.
Anche da noi, il lavoro è precario e a breve termine
Che Senigallia stia vivendo un problema di sviluppo economico ed imprenditoriale è sottolineato anche dai dati più recenti contenuti nel Report Annuale 2024 dell’Osservatorio Lavoro della Regione Marche, relativi al tasso di disoccupazione 2023-2024 che, seppur migliorato di 2 punti percentuale rispetto al biennio precedente, continua a evidenziare dati di bassa qualità e forte precarietà del lavoro delle persone: occupazioni non qualificate, stipendi modesti, prevalenza di contratti a termine, part-time involontario, mansioni a bassa qualificazione, soprattutto in contesti ad alta stagionalità turistica.
Attività manifatturiere in calo drastico, giovani in fuga
Il dato più preoccupante che emerge è che lo sviluppo turistico da solo non riesce a compensare la progressiva scomparsa delle attività manifatturiere, la fuga dei nostri giovani da Senigallia e la riqualificazione del lavoro.
Il modello proposto nel 2020 da Olivetti e dalla sua coalizione che recitava
“una promozione del territorio attraverso un’azione politica, amministrativa ed istituzionale anche e soprattutto, entrando in reti nazionali ed internazionali importanti, che permettano di valorizzare Senigallia seriamente e sempre più i settori strategici del turismo, della cultura e dei beni culturali, della comunicazione e dell’immagine della città, dei rapporti con altre comunità in Italia e in Europa, attraverso i patti di amicizia e di gemellaggio promossi dall’UE.”
è rimasto a oggi lettera morta, acuendo la durata e la portata dei trend appena descritti.
Ex-colonie Enel ed ex-Ciare: occasioni mancate
Allo stesso tempo, il Comune ha trascurato iniziative che avrebbero potuto dare risposte concrete sul fronte dell’occupazione. Per esempio il progetto di riqualificazione delle ex-colonie Enel, che prevedeva originariamente la creazione di un Centro Congressi e di un albergo a cinque stelle, progetto che avrebbe creato occupazione ma che è stato abbandonato a favore di ulteriori mini appartamenti; o l’opportunità nata da Prada all’ex-Ciare, dalla quale sindaco e assessore si sono ben guardati dall’intervenire per condividere obiettivi e scelte sulla qualità del lavoro.
Senigallia città difficile per le giovani coppie
Anche l’indice di natalità a Senigallia continua ad essere inferiore a quello della Regione Marche che, a sua volta, ha il primato in Italia di decrescita della popolazione: un segnale eloquente della difficoltà che incontrano le giovani coppie nel trovare un contesto favorevole opportunità e condizioni di lavoro che garantiscano stabilità economica e benessere sufficiente ad avviare la costruzione di un percorso familiare dignitoso.
Sulla base di queste evidenze, siamo impegnati nel realizzare una proposta politica all’altezza dei complessi problemi economico-sociali purtroppo trascurati ed omessi dall’attuale amministrazione. Una proposta da condividere con le altre forze della coalizione di centrosinistra, con le associazioni imprenditoriali e le organizzazioni sindacali, e da costruire per il futuro sviluppo organico, economico e sostenibile della città e del territorio.
Gruppo Economia e Lavoro
Lascia un commento